L’Anac è un ente pubblico il cui compito è fare opera di prevenzione verso la corruzione nelle pubbliche amministrazioni, nelle società partecipate ed in quelle controllate. La sua struttura è di tipo collegiale composto ed oltre al Presidente vede la presenza di quattro componenti scelti con requisiti ben precisi professionali e morali. Si tratta inoltre di un’autorità indipendente rispetto agli altri poteri dello Stato, ad esempio il Governo, la magistratura ed il parlamento, così da poter agire con imparzialità senza vincoli.
Regolata dal decreto legislativo 90/2014, l’Anac ha compiti di ispezione, regolazione e sanzione in ogni settore della pubblica amministrazione in cui si possano verificare episodi di corruzione, ad esempio nell’assegnazione di incarichi pubblici o situazioni di conflitto di interesse dei funzionari. L’Anac ha inoltre la possibilità di esprimere pareri sulle normative in vigore, fare segnalazioni a governo e parlamento ed inoltre di emanare linee guida e regolamenti.
Il casellario delle imprese
Uno degli strumenti utilizzati dall’Anac è il casellario delle imprese, ossia una banca dati costantemente aggiornata che raccoglie informazioni sugli operatori economici che hanno partecipato a procedure pubbliche di selezione. Il casellario è diviso in tre sezioni:
- Sezione A, di pubblico accesso dove sono presenti tutti gli attestati rilasciati dalle SOA;
- Sezione B, il cui accesso è riservato alle stazioni appaltanti ed alle SOA, dove sono annotati tutti gli eventuali comportamenti impropri delle imprese, comprese sospensioni, motivi di esclusione, atti interdittivi e via dicendo;
- Sezione C, riservata all’autorità, dove si trovano tutte le informazioni utili a svolgere i compiti di vigilanza e controllo dell’Anac.
Come visto, l’accesso all’interezza del casellario non è disponibile a tutti, si chiama infatti anche casellario delle annotazioni riservate. Serve quindi una registrazione preliminare sul sito dell’Anac in quanto SOA oppure stazione appaltante, a quel punto si potrà interrogare il casellario in tutte le sue sezioni. Le informazioni del casellario sono mantenute al suo interno per cinque anni dalla prima pubblicazione, se le annotazioni non hanno carattere interdittivo saranno mantenute invece per dieci anni.
Definizione di appalti pubblici
Secondo l’Anac, con appalti pubblici si intendono “i contratti a titolo oneroso, stipulati per iscritto tra una stazione appaltante o un ente aggiudicatore e uno o più operatori economici, aventi per oggetto l’esecuzione di lavori, la fornitura di prodotti, la prestazione di servizi”.
Le linee guide per gli appalti pubblici
Il potere di adottare delle linee guida è stato assegnato all’Anaci dal decreto legislativo 50/2016. A fare luce sulla natura di queste linee guida è dovuto in seguito intervenire il Consiglio di Stato che ha fatto chiarezza sulla materia, nonostante delle modifiche apportate dal decreto-legge del 2019 noto come “sblocca cantieri”.
Il Consiglio di Stato ha equiparato le linee guida dell’Anac a degli atti amministrativi, dividendoli in:
- linee guida vincolanti: sono degli atti diretti a integrare ed attuare il codice. Il legislatore ha qui attribuito un potere di regolazione per specifiche materie, sono quindi atti dove non c’è spazio per valutazioni differenti;
- linee guida non vincolanti: In questo caso ci troviamo invece di fronte alla determinazione degli indirizzi e delle istruzioni operative per quanto riguarda le stazioni appaltanti. Si può quindi in questo caso avere una scelta amministrativa differente ma deve essere motivata.
Le linee guida sono sempre tenute aggiornate dall’Anac, per esempio tra le più recenti modifiche troviamo l’inserimento del rinvio a giudizio per fatti di gravità penale oppure l’ordinanza della custodia cautelare tra le cause di esclusione dell’impresa da una gara pubblica. Le stazioni appaltanti possono comunque procedere a valutazioni di propria competenza per quanto riguarda la possibile esclusione da una gara, fermo restando che le condanne definitive comportano l’esclusione automatica.
AVCPASS e PASSOE
Ci sono poi due interessanti strumenti connessi all’Anac a disposizione degli operatori economici.
AVCPASS: con questa definizione si intende l’Authority Virtual Company Passport, ossia l’abilitazione per accedere al sistema informatico AVCP che permette la verifica on line del possesso dei requisiti per la partecipazione alle gare d’appalto pubbliche. Tale abilitazione permette la creazione un proprio spazio dove raccogliere la documentazione da presentare di volta in volta.
PASSOE: con questo acronimo ci si riferisce invece al Passaporto Operatore Economico, ossia un documento necessario per la partecipazione degli operatori economici ai bandi di gara pubblici europei. Il PASSOE è generabile direttamente sul sistema AVCP.
Come inviare un esposto all’Anac
L’esposto è una segnalazione motivata, quelle che si possono inoltrare all’Anac riguardano la rilevazione di irregolarità di affidamento o esecuzione di appalti pubblici. Gli esposti possono essere fatti pervenire all’Anac anche tramite associazioni che rappresentano interessi collettivi o diffusi, come specifica l’Anac stessa.
Una volta ricevuto l’esposto l’Anac aprirà un procedimento secondo le modalità stabilite dal Regolamento di vigilanza, acquisendo ogni elemento utile ed utilizzando anche i dati presenti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici. L’Anac per lo svolgimento dei suoi compiti può anche prendere spunto da fatti e notizie riportati sugli organi di informazione.
Qualora l’Anac dovesse effettivamente rilevare delle irregolarità, comunicherà ai responsabili quanto emerso. Questi potranno quindi inviare documentazione, chiedere di essere ascoltati e prendere visione della documentazione. L’Anac potrà quindi procedere con l’archiviazione, invitare la stazione appaltante a rimuovere le criticità emerse adottando procedure conformi ed infine anche applicare sanzioni.
Gli operatori economici, tramite il patrocinio di un avvocato, possono presentare ricorso al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale), mentre l’Anac può impugnare bandi, atti e provvedimenti emessi da una stazione appaltante se ritenuti violare le norme in materie di contratti pubblici.