Il DVR è un documento estremamente importante, dato che si occupa di individuare i rischi alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro. Previsto dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008), il Documento Valutazione Rischi è una vera e propria mappatura dei rischi connessi all’ambiente lavorativo, rischi che vengono individuati e valutati per le possibili conseguenze sul lavoratore. Il DVR include inoltre inoltre tutte le misure idonee alla prevenzione ed alla protezione dai rischi connessi all’attività lavorativa.
Proprio la valutazione dei rischi è uno degli obblighi del datore di lavoro, che deve anche redigere un programma che porti alla loro riduzione. Il DVR va inoltre custodito ed esibito in caso di controlli da parte delle autorità competenti, così da dimostrare che l’azienda sia dotata di procedure e misure adatte. Nel caso in cui gli organi di controllo dovessero riscontrare la mancanza del DVR o una sua errata compilazione, si potrebbe andare incontro a pesanti sanzioni che possono includere pene pecuniarie, detentive, fino add arrivare alla sospensione dell’attività.
Gli enti adibiti al controllo sono:
- ASL (o AUSL);
- INPS;
- INAIL;
- Vigili del fuoco;
- Ispettorato del lavoro.
Quando è obbligatorio il Documento Valutazione Rischi
Data l’importanza della materia, il DVR è obbligatorio per tutte le imprese od enti che abbiano almeno un dipendente, fosse questo anche soltanto un collaboratore. Sono esenti invece dal DVR:
- liberi professionisti;
- imprese familiari;
- ditte individuali;
- aziende con un solo socio lavoratore.
Il DVR deve essere poi redatto:
- nel caso in cui l’azienda assuma un nuovo lavoratore;
- entro 90 giorni dall’inizio di una nuova attività.
Va segnalato che l’obbligo di redazione del DVR vige anche per gli istituti scolastici, dove il compito deve essere assolto dal dirigente scolastico.
Le aziende che contano fino a 50 dipendenti, ad esclusione di quelle operanti in settori in cui i lavoratori sono esposti a rischi chimici, biologici, dovuti ad atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni oppure correlati all’esposizione da amianto, possono avvalersi del Documento di Valutazione dei Rischi Standardizzato (RDVS) ossia un documento redatto partendo da un modello di base autorizzato dai Ministeri del Lavoro e dell’Interno, è comunque sempre bene ricorrere alla consulenza di un Tecnico della Sicurezza per non incorrere in errori che possano portare a sanzioni.
Infine è opportuno ricordare che l’obbligo di redazione del DVR vige anche per quei professionisti che esercitando la propria professione individualmente si avvalgono per esempio dell’aiuto di un praticante, indipendentemente dalla presenza o meno di una retribuzione.
Chi redige il Documento Valutazione Rischi
La legge individua il datore di lavoro come il responsabile del DVR, il datore non può delegare tale compito ma può consultarsi con un tecnico specializzato pur rimanendo lui il primo e principale responsabile. Le altre figure professionali che, nei casi previsi, collaborano con il datore di lavoro sono:
- Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP): in alcuni casi può essere il datore stesso, in altri un tecnico specializzato. In ogni caso è la figura che affianca il datore nella valutazione dei rischi e nell’individuazione delle misure di prevenzione e protezione;
- Medico competente: predispone un protocollo di sorveglianza sanitaria e si occupa dei rischi specifici per la salute dei lavoratori;
- Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): deve obbligatoriamente essere consultato preventivamente e può fare osservazione sulle misure di prevenzione e sulle modalità di redazione del documento.
Cosa deve contenere il Documento Valutazione Rischi
Per essere considerato a noma di legge, il DVR deve contenere una serie di informazioni tra cui:
- informazioni specifiche dell’azienda;
- descrizione di ambienti di lavoro, produzione e mansioni dei lavoratori;
- indicazioni su come si è valutato pericoli e rischi;
- prevenzione e prevenzione adottate per i rischi individuati;
- indicazioni su come i lavoratori vengono informati e formati;
- i dati anagrafici delle persone coinvolte (RSPP, Medico competente, RLS, dirigenti e preposti);
- data certa, ossia l’arco temporale in cui viene fatta la valutazione dei rischi.
Una volta redatto, in formato cartaceo o digitale, il DVR deve essere sottoscritto dal datore di lavoro e quindi dal Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione, dal Medico competente e dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, che ne prendono visione. Come detto, il DVR deve essere conservato in azienda per poter essere esibito in caso di controlli.
La durata del Documento Valutazione Rischi
Il DVR non è soggetto ad una data di scadenza; tuttavia, deve essere sempre aggiornato nel caso di significativi cambiamenti all’organizzazione del lavoro oppure al processo produttivo, deve essere aggiornato anche nel caso in cui cambi l’RSPP oppure quando infortuni gravi mettano in rilievo l’esigenza di una rivalutazione dei rischi connessi all’attività lavorativa. Ci sono poi delle scadenze periodiche di controllo per esempio di rumore, vibrazioni, stress che richiedono l’aggiornamento del documento. In tutti questi casi l’aggiornamento del documento permetto di adeguarlo alla nuova realtà aziendale.