In talune situazioni una azienda o una ditta individuale potrebbero trovarsi in una situazione di credito IVA nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria. Vuoi per esigenze specifiche, come il bisogno di liquidità per effettuare altri investimenti o per altri tipi di decisioni aziendali o personali, il soggetto creditore può decidere di richiedere un rimborso anticipato dell’IVA.
Questo permette di poter evitare i tempi, spesso molto lunghi, dell’erogazione di quanto spetta con la procedura tradizionale. La materia che disciplina il rimborso del credito IVA è contenuta negli articoli 30 e 38-bis del DPR n. 633/1972, che sono stati rivisti più volte fino all’ultimo aggiornamento del 2016.
Possono richiedere il rimborso anticipato IVA i soggetti, persone fisiche, ditte individuale o società, che vantano un credito IVA di minimo 2.582,28 e massimo 516.456,90 euro. Al di sotto e al di sopra di queste soglie non è possibile richiedere il rimborso anticipato dell’IVA e bisogna seguire la normale procedura e tempistica.
Cosa è la fideiussione per rimborso anticipato IVA
La cauzione per il rimborso anticipato dell’IVA è la garanzia che viene richiesta dal Fisco Italiano per tutelarsi nel caso il rimborso richiesto non sia dovuto o l’importo erogato sia errato.
Visto che il rimborso del credito va emesso, sempre secondo la legge 38-bis DPR 633/1972, entro tre mesi dalla presentazione delle dichiarazione IVA, l’Amministrazione Finanziaria richiede una garanzia, che copra la somma pagata e le eventuali spese e sanzioni correlate, laddove il richiedente del rimborso non ne abbia diritto o abbi ricevuto una somma maggiore in seguito a verifiche effettuate, e notificate, da parte della stessa Amministrazione Finanziaria.
Quando viene chiesto un rimborso anticipato del credito IVA, infatti, saranno effettuati dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per verificare la genuinità della dichiarazione dei redditi. In caso vengano riscontrate delle difformità verrà chiesto l’annullamento del rimborso e l’Amministrazione Finanziaria verrà risarcita dal fideiussore.
La garanzia da presentare per il rimborso anticipato dell’IVA può essere di vario tipo:
- Cauzione in titoli di Stato, o garantiti dallo Stato al valore di borsa;
- Fideiussione rilasciata da un istituto di credito;
- Polizza fideiussoria emessa da un’impresa di assicurazione autorizzata all’esercizio del ramo cauzioni.
La soluzione più economica e logica è la terza in quanto le altre due richiedono una immobilizzazione di denaro per l’acquisto dei titoli o come garanzia all’istituto di credito.
Documenti necessari per richiedere una fideiussione per rimborso anticipato IVA
La documentazione necessaria per stipulare una polizza fideiussoria per rimborso IVA cambia in base al richiedente.
Per le persone fisiche e le ditte individuali:
- Copia dell’ultimo modello unico;
- Copia quadro VR;
- Copia della richiesta controfirmata dall’amministrazione finanziaria;
- Copia della carta di identità.
Se il richiedente è una società:
- Copia controfirmata dall’amministrazione finanziaria;
- Copia quadro VR;
- Copia atto costitutivo della società;
- Copia dell’ultimo bilancio depositato;
- Copia modello unico di tutti i soci;
- Copia del documento di riconoscimento del legale rappresentante;
- Copia della carta d’identità di tutti i soci;
- Certificato camerale aggiornato.
Quanto dura la polizza
L’Amministrazione Finanziaria richiede una cauzione che copra per 3 anni dalla data dell’emissione del rimborso ovvero il periodo di tempo che si prende per controllare e accertare eventuali rimborsi non dovuti o di importo maggiore a quello spettante.
Quanto costa la fideiussione
Il costo di una fideiussione assicurativa per rimborso IVA viene calcolato nel 10% sul totale dell’ammontare versato nel due anni precedenti la data del rimborso.
In tutti i casi è preferibile contattarci per studiare assieme la situazione e quantificare il costo esatto della polizza.
Quando la cauzione non serve
Dal 2018, a seguito dell’art. 1, co. 4-bis, del D.L. 50/2017 è stato innalzato il valore massimo, da 15.000 a 30.000 euro, entro il quale la cauzione non è condizione obbligatoria per la richiesta di rimborso anticipato. Ovvero se il credito vantato è tra i 2582,28 ed i 30.000 euro, il richiedente non deve produrre alcuna garanzia fideiussoria.
A questa condizione si aggiunge quella di esonero della presentazione della fideiussione se è presente un visto di conformità o sottoscrizione alternativa, sulla dichiarazione da cui emerge il credito IVA.
Quando la fideiussione per rimborso IVA è obbligatoria
La fideiussione è obbligatoria per tutte le richieste di rimborso eccedenti il 30.000 euro ed in taluni casi anche per le richieste di cifre inferiori.
Devono quindi essere dotati di cauzione anche coloro che sono definiti “contribuenti non virtuosi” che, anche per una richiesta di rimborso anticipato inferiore ai 30.000 euro, sono soggetti ad almeno una di queste casistiche:
- Soggetti a credito IVA che esercitano attività d’impresa da meno di due anni, e che non siano delle start-up innovative;
- Soggetti che nei due anni precedenti la richiesta di rimborso hanno ricevuto avvisi di accertamento da cui risulti una differenza tra gli importi accertati e quelli dell’imposta dovuta;
- Soggetti che presentano la dichiarazione da cui emerge il credito priva del visto di conformità o della sottoscrizione alternativa, o non presentano la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà:
- Soggetti che chiedono il rimborso dell’eccedenza detraibile risultante all’atto della cessazione dell’attività.
La consulenza di un esperto in cauzioni
Richiedere un rimborso anticipato dell’IVA è una operazione che fa scattare dei controlli sul soggetto che inoltra la domanda per questo motivo è importante che tutta la documentazione sia controllata e la polizza fideiussoria sia redatta a regola d’arte da un professionista del settore.
Interpellaci ora per studiare insieme la giusta soluzione su misura per te.