Il settore estrattivo e minerario in Italia è un comparto economico molto attivo; solo parlando di cave, secondo un recente studio dell’Istat, sono presenti oltre 5100 siti autorizzati all’estrazione di risorse minerali non energetiche. Da queste cave, presenti in tutta Italia da Nord a Sud, sono stati estratti, solo nel 2017, ben 164 milioni di tonnellate di risorse con oltre 1700 le imprese che operano nel settore. Questi pochi numeri già fanno capire quanto sia importante economicamente questo settore produttivo.
Se con la tua impresa vuoi cominciare il lavoro di estrazione presso una cava avrai bisogno di presentare la documentazione idonea che deve essere accompagnata da apposita fideiussione per coltivazione cave.
Le cave: cosa sono e quali materiali si possono estrarre
La definizione legale di cava è descritta in una vecchia legge, tuttora in uso, degli anni ’20. È il Regio Decreto 1443 del 1927 che definisce come cava un “sito estrattivo che sfrutta un giacimento di sostanza minerale di seconda categoria”.
La dicitura di minerale di seconda categoria indica una serie di materiali che si possono estrarre dalle cave e che sono tra i più comuni:
- Argilla e torba
- Calcare, travertino, gesso e arenaria
- Granito e altre rocce come ardesia, diaspri e scisti, diorite, granito, quarzo
- Vari tipi di marmo tra cui marmo bianco, marmo colorato e marmorino
- Porfido, basalto, tufo e altre rocce vulcaniche
- Sabbia e ghiaia
Perché l’impresa necessita di una fideiussione per coltivazione cave?
La fideiussione in questo caso serve a garantire il rispetto degli obblighi e delle norme volte a preservare il territorio. Le concessioni di estrazione sono rilasciate delle Regioni ed ognuna ha una propria legislazione in materia. Per tutta la parte legislativa invece si deve fare riferimento alle direttive stabilite a livello europeo. Il mancato rispetto di norme e regolamenti può mettere in seria difficoltà l’azienda con pesanti conseguenze legali.
Dal punto di vista operativo sono due le polizze fideiussore che vanno stipulate: una serve per il rilascio dell’autorizzazione delle operazioni di estrazione mentre la seconda assicura la pubblica amministrazione dal mancato ripristino del sito estrattivo ed è volta quindi ad evitare danni ambientali.
Chi sono i soggetti coinvolti e che documenti servono per la fideiussione per coltivazione cave?
Sono tre le parti in causa per l’emissione della polizza fideiussoria per coltivazione cave:
- Il beneficiario: l’ente che la richiede
- Il contraente: l’impresa che vuole iniziare i lavori di estrazione
- Il fideiussore: la società assicurativa che emette fisicamente la polizza fideiussoria
L’impresa di estrazione deve presentare i documenti, utili all’emissione della polizza tra cui: dichiarazione di inizio lavori, documento relativo alla salute e sicurezza ambientale, bilancio e situazione patrimoniale, modello Unico dell’anno in corso e tutti gli altri documenti ritenuti utili.
Per essere sicuri di stipulare un polizza adatta e che rispecchi i requisiti richiesti dall’ente che rilascia la concessione di estrazione è preferibile rivolgersi ad un consulente capace ed autorizzato che può analizzare tutta la documentazione e mettere al riparo l’impresa stessa da eventuali sanzioni e mancato rispetto della legge in materia. Consultaci subito per un preventivo gratuito.