Una possibilità offerta dal Codice dei Contratti agli appaltatori è l’avere una liquidità iniziale, tramite l’anticipo di una parte dei costi previsti dal contratto relativo all’appalto. Il funzionamento di questa procedura può non sembrare semplice, soprattutto alla luce dei recenti interventi legislativi. Andiamo quindi a vederne i tratti salienti.
Anticipazione negli appalti pubblici
Dietro presentazione di una fideiussione a garanzia, emessa da istituti bancari o assicurativi, l’appaltatore può richiedere entro 15 giorni dalla prestazione l’anticipo del 20% del prezzo stabilito dal contratto. Il calcolo dell’importo della fideiussione è legato alle tempistiche contrattuali previste ed è vincolato all’applicazione di un tasso interesse calcolato sul periodo necessario al recupero dell’anticipazione stessa.
A chi è rivolta
La procedura di anticipazione è di particolare importanza nel settore edile, per via dei costi necessari alla realizzazione ed organizzazione dei cantieri necessari per le opere edili. La procedura con cui questo importante anticipo è stata modificata più volte nel corso del tempo.
- Decreto Sblocca Cantieri: ha esteso la possibilità anche ad appalti per servizi o forniture;
- Decreto Cura Italia: ha introdotto la possibilità di anticipo anche prima della firma contrattuale se in situazione di emergenza;
- Decreto Rilancio: ha stabilito una serie di casistiche in cui la percentuale di anticipazione è calcolata al 30%;
Va comunque detto che, in casi specifici relativi a servizi e forniture, la Stazione Appaltante può decidere di non prevedere la possibilità di anticipo nonostante eventuali clausole nel Capitolato d’Appalto indicanti il rifiuto di concedere il detto anticipo possano essere ritenute non conformi alle normative vigenti e quindi essere dichiarate non legittime.
Prezzo o contributi?
Un tema su cui occorre fare chiarezza in quanto facilmente fraintendibile è quello dei contributi pubblici, siano questi europei, statali o relativi ad altri enti. Se siamo in presenza di appalto pubblico, infatti, quanto anticipato prima dell’inizio dei lavori o della prestazione del servizio non corrisponde a quanto sarebbe possibile ottenere con un anticipo dopo essersi aggiudicati un contributo. Discorso che vale anche per quanto riguarda le fideiussioni. In ogni caso è sempre possibile ottenere un anticipo, ma la somma di questo cambia a seconda delle normative e percentuali di riferimento.
Il Codice dei Contratti Pubblici stabilisce al 20%, in alcuni casi sino al 30%, la percentuale di anticipazione in caso di appalti pubblici, mentre quella relativa ai contributi pubblici è determinata di volta in volta dall’Ente responsabile dell’erogazione dei contributi stessi. In ogni caso la percentuale anticipata di norma si aggira intorno al 40%.
Che si tratti di appalti o di contributi, è comunque sempre possibile fare richiesta di fideiussione che vada a garanzia dell’anticipo. A questo proposito è importante evidenziare che la discrezionalità dell’ente erogatore, potrebbe inserire delle deroghe tali da rendere molto difficile l’erogazione della fideiussione necessaria.
Anticipazione per lavori pubblici
Per poter procedere con la richiesta di anticipazione in caso di lavori pubblici, è necessario presentare alla Stazione Appaltante:
- Apposito modulo di richiesta;
- Fideiussione a garanzia dell’anticipo.
Calcolo anticipo
L’anticipazione è pari al 20%, percentuale diventata del 30% a seguito di interventi legislativi, somma calcolata in base alle specifiche dell’appalto, della procedura negoziata o dell’affidamento diretto, sempre che questi siano regolati dal Codice dei Contratti.
A titolo di esempio per una prestazione di 100mila euro, si riceverà un anticipo pari a 20mila euro, che salirà a 30mila euro nei casi previsti dal Decreto Rilancio.
Calcolo polizza fideiussione
Invece per quanto riguarda il costo della garanzia fideiussoria, il calcolo andrà fatto sull’anticipo erogato a cui andrà sommato il tasso di interesse stabilito della legge. Tale tasso di interesse sarà calcolato sul periodo di tempo necessario per recuperare l’anticipo.
Ad esempio, in presenza di una prestazione da 100mila euro con somma anticipata pari a 20mila euro e termine dei lavori previsto in sei mesi avremo un tasso di interesse dello 0,8% che porta ad un costo di 160 euro. Da notare che il costo della garanzia si riduce progressivamente con il procedere del completamento dei lavori come previsto da programma.
Infine va tenuto a mente che in caso di ritardi dovuti all’appaltatore o mancata erogazione della prestazione, decade per il beneficiario l’obbligo di anticipazione. Rimane l’obbligo di restituzione.